San Valentino
Piccola guida alla festività di San Valentino su ChicMagazine.it. Note sulla biografia del Santo e sul giorno degli innamorati festeggiato in tutto il mondo. Idee e spunti in un piccolo manuale per elaborare le decorazioni per la tavola e la scelta del menu. Piatti e ricette. Galateo e bon ton. I regali, i fiori e gli eventi simbolo per festeggiare il 14 febbraio.
SAN VALENTINO
Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 273) è stato un vescovo e martire cristiano italiano. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e successivamente dalla Chiesa anglicana: è considerato patrono degli innamorati e della città di Terni. Sue reliquie, si trovano in Sardegna presso la chiesa di Ozieri, in Umbria a Terni, suo paese d’origine, presso la Basilica di San Valentino e a Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza, presso il Convento dei Cappuccini.
Fu convertito al cristianesimo ed ordinato vescovo da San Feliciano di Foligno nel 197. San Valentino patì il martirio anche per aver unito in matrimonio, una giovane credente cristiana ed un legionario romano di religione pagana. Valentino contravvenne quella che era la regola del tempo, ossia l’impossibilità di conciliare religioni diverse. Bisognerà aspettare l’arrivo dell’imperatore romano Costantino I, che permetterà la libertà di culto, promulgando nell’anno 313 uno speciale editto di tolleranza, il cosiddetto editto di Milano.
Ma nell’anno 270 Valentino si trovava a Roma per predicare il Vangelo e convertire i pagani. Invitato dall’imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa ea abiurare la propria fede, rifiutò di tentando anzi di convertire l’imperatore al cristianesimo. L’imperatore ebbe rispetto di Valentino e lo graziò affidandolo ad una nobile famiglia. Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II il Gotico.
L’impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani ed i vertici della Chiesa di Roma e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Questo secondo arresto gli fu fatale: morì decapitato nel 273 d.C. per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell’imperatore Aureliano.
È commemorato nel Martirologio romano il 14 febbraio. Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni dove sorge la basilica in cui sono attualmente custodite, racchiuse in una teca; accanto, una statua d’argento reca la scritta: San Valentino patrono dell’amore.
Altre reliquie sono quelle custodite ad Ozieri in Sardegna, presso la Chiesa dei Cappuccini dedicata ai SS Cosma e Damiano. Furono probabilmente portate dalla Penisola per sottrarle dalle mani dei mori o dei barbareschi. La figura di Valentino come santo patrono degli innamorati viene tuttavia messa in discussione da taluni che la riconducono a quella di un altro sacerdote romano, anch’egli decapitato pressappoco negli stessi anni.
La festa di San Valentino venne istituita un paio di secoli dopo la morte di Valentino, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità (i lupercalia dedicati al dio Luperco) una ispirata al messaggio d’amore diffuso dall’opera di San Valentino. Tale festa ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo.
Sono molte le leggende, entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di Valentino da Interamna: una leggenda narra che Valentino, graziato ed “affidato” ad una nobile famiglia, avrebbe compiuto il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo carceriere, Asterius: Valentino, teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d’addio che si chiudeva con le parole: dal vostro Valentino ….
Un’altra narra come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati. secondo un altro racconto popolare, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia, gravemente malata, e il centurione romano Sabino; l’unione era ostacolata dai genitori di lei ma, chiamato dal centurione al capezzale della giovane morente, Valentino battezzò dapprima il giovane soldato e quindi lo unì in matrimonio alla sua amata, prima che entrambi cadessero in un sonno profondo.